Abuso sessuale nel bambino

Si legge e si sentono sempre di più storie di abusi sessuali.

Ma come si riconosce un abuso nel bambino? Quali sono gli indicatori e i segni psicofisici? Sono queste ed altre le domande che tali avvenimenti ci sollecitano.

Innanzi tutto cerchiamo di definire che cosa si intende per abuso sessuale.La CISMAI(Coordinamento dei servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia) lo definisce come il coinvolgimento di un minore, da parte di un partner preminente, in attività sessuali anche non caratterizzate da violenza esplicita. L’abuso è fondamentalmente un attacco confusivo e destabilizzante alla personalità del minore e al suo percorso evolutivo il cui danno è direttamente proporzionale alla precocità, frequenza, durata, gravità degli atti sessuali e alla relazione che il bambino ha con l’abusante.

In siffatte condizioni indispensabile risultano interventi riparativi adeguati e tempestivi che riducano al minimo il trauma psicologico. Questo perché quando ci si rende conto dell’abuso il danno è stato ormai fatto. Tale situazione è prolungata dal fatto che il bambino difficilmente rivela l’abuso. Due i motivi: primo, quanto più è stato danneggiato, tanto più può essere compromessa la sua capacità di ricordare e raccontare. Secondo, l’abuso sessuale è un fenomeno fortemente improntato all’ingiunzione del segreto e del silenzio e dall’attivazione di sentimenti che inibiscono la narrazione quali colpa, vergogna, tradimento, squalifiche, ricatto morale, paura di non essere creduto.

Esistono degli indicatori fisici e psichici che possono aiutarci a capire se il bambino è oggetto di abusi. Per quanto riguarda i primi l’ipotesi di abuso sessuale va sempre presa in considerazione in presenza di lesioni dell’area anogenitale, gravidanza, malattie sessualmente trasmesse. L’assenza di tali indicatori comunque non può mai portare ad escludere tale ipotesi, in quanto numerosi atti di abuso non lasciano segni fisici. Per tale motivo vanno presi in considerazione anche gli indicatori psicologici inerenti a sintomi cognitivi, emotivi e comportamentali. Un esempio ne sono le conoscenze sessuali improprie e la messa in atto di comportamenti sessualizzati.

Violenze e abusi sono traumi che perseguitano a vita e gli effetti più traumatici si hanno, quando l’abuso rimane nascosto o non viene elaborato, quando il bambino non riceve protezione e permane in uno stato di dipendenza con chi agisce e nega l’abuso. La protezione è in tutti i casi di abuso imprescindibile da una cura e da un sostegno che tenga conto delle esigenze di riconoscimento del bambino

                                                                                                                           Dr.ssa Anna Carderi