La caratteristica fondamentale di questo disturbo è la frequente o costante contrazione involontaria della muscolatura del terzo esterno della vagina che può rendere impossibile la penetrazione.
Il Vaginismo può essere superficiale o profondo.
Il vaginismo superficiale è dovuto alla contrazione dei muscoli bulbo-cavernosi che non inficia la possibilità di penetrazione.
Nel vaginismo profondo sono coinvolti i muscoli che compongono l’elevatore dell’ano. Lo spasmo dell’elevatore dell’ano può essere tale da rendere impossibile la penetrazione.
Il dolore innescato dai diversi tentativi penetrativi inevitabilmente fanno si che la persona associ il dolore alla penetrazione originando una risposta incondizionata al coito di tipo negativa sia emotiva (paura) sia fisica (dolore e spasmo muscolare).
Anche una qualunque patologia degli organi pelvici, che renda contemporaneamente dolorosi la penetrazione o l’atto sessuale o che abbia in passato causato dolore, può predisporre all’insorgenza del vaginismo (Cassano et al., 2002).
Le risposte sessuali (desiderio, eccitazione, orgasmo) possono essere mantenute se la penetrazione non viene tentata o prevista.
Il disturbo può limitare lo sviluppo di relazioni sessuali e compromettere le relazioni in corso.
Spesso tendono ad instaura relazioni di tipo fraterno come nel caso del matrimonio bianco.
Il disturbo si riscontra più spesso in donne giovani, di ceto medio-alto e con un elevato grado d’istruzione, con atteggiamenti negativi nei confronti del sesso e del piacere e in donne con una storia di abuso o traumi sessuali (American Psychiatric Association, 1996) o interventi chirurgici nella zona pelvica.
Dietro al vaginismo spesso si celano conflitti sessuali, il più delle volte inconsci, legati a sensi di colpa, come nella dispareunia.
Spesso in queste donne si riscontrano scarsa educazione sessuale, tabù associati a ipervalutazione della verginità, pensieri negativi sul coito e sull’intimità, esperienze sessuali precoci negative o storie di abuso, paura dell’intimità e del coito legati alla paura di perdere il controllo nel concedersi a un’altra persona.
Esiste anche nell’uomo un dolore eiaculatorio da spasmo muscolare, analogo al vaginismo della donna. Più spesso è di origine psicogena, intercorrente con periodi di compromissione della normale attività sessuale (Cassano et al., 2002).
Se la psicoterapia può promuovere la consapevolezza della paziente sulla genesi del sintomo, perché si realizzi la sua scomparsa è necessario intervenire anche con tecniche di rilassamento, tecniche mansionali proprie della terapia sessuologica (Esercizi di Kegel, esplorazione dei genitali, ecc) e tecniche ipnotiche.
dr.ssa Anna Carderi