Spesso la vita ostacola o ribalta i nostri piani rivelandosi una continua fonte di stress.
Ne sono un esempio i continui riadattamenti e cambiamenti a livello lavorativo e nella vita quotidiana che la crisi economica in cui riversiamo comporta.
Che sia finanziaria, lavorativa, relazionale o di salute, la crisi ci sorprende sempre.
Eppure, la crisi difficilmente è un fulmine a ciel sereno.
Sono tanti i piccoli segnali che ci preannunciano l’imminente cambiamento.
Segnali che spesso bypassiamo abilmente sminuendoli o negandoli compromettendo così la nostra capacità di affrontare il mutamento con successo.
Un comportamento rigido commisto a negazione e rifiuto e quindi inefficace ci paralizza impedendoci di reagire al cambiamento in modo costruttivo.
Accade così che continuiamo a perseverare in una situazione che non ha più ragion d’essere solo perché in quanto familiare ci sembra la più sicura e rifuggiamo da qualunque occasione di cambiamento poiché, in quanto nuovo, ci appare pericoloso.
Non solo.
Spesso attuiamo estenuanti sforzi per continuare a restare saldi sulle nostre posizioni nell’utopistica illusione che la situazione migliorerà da sola. È come se in una giornata di sciopero continuassimo imperterriti ad aspettare l’arrivo del tram invece di incamminarci per la nostra direzione.
Nella paura di barattare il certo, seppur negativo, con l’incerto, seppur positivo, ci crogioliamo nel ricordo di ciò che abbiamo perduto invece di considerare i vantaggi che il nuovo può offrirci.
Un comportamento flessibile ed efficace,per contro, consente di accettare e conseguentemente gestire il cambiamento prevenendolo e/o affrontandolo.
Il cambiamento, infatti, rappresenta la nostra opportunità per migliorare; nutre l’autostima, il senso di autoefficacia e ci fornisce strategie di comportamento più efficaci.
Cavalcare il cambiamento ci consente di esercitare un controllo sugli eventi che riguardano la nostra vita.
Aderire al cambiamento modificando in positivo l’idea che si ha di esso, integrandolo nella storia individuale, e viverlo come un valore aggiunto per la propria persona concorre a modificare il peso stressante dell’evento stesso, introducendo la constatazione che esso, in quanto controllabile, è gestibile.
dr.ssa Anna Carderi