Che viviamo in una società fortemente sessualizzata lo si evince dalle innumerevoli immagini pubblicitarie che i mass media ogni giorno ci propinano.
Seducenti donne e latin lover che attraverso l’esposizione delle proprie grazie attraggono l’attenzione del consumatore e lo guidano nella scelta dell’acquisto della più svariata tipologia di prodotti (acqua, dentifricio, profumo, liquore …).
Corpi perfetti che diventano un traguardo per chiunque desideri essere felice e avere successo e sentirsi a proprio agio con gli altri.
Un universo quello pubblicitario dove il corpo diviene simbolo sublimale dell’oggetto dei desideri.
Sirenette e Tritoni, ammaliatrici e ammaliatori che ci irretiscono con i loro ipnotici jingle pubblicitari per la felicità dei portafogli delle multinazionali.
È innegabile che i mass media cavalchino il toro della sessualizzazione prendendolo dalle corna e quindi gestendo la corporeità in modo pro-profit. Un utilizzo smodato dell’ immagine corporea che sul versante femminile ha assunto le forme di un vero e proprio abuso.
Oggi i pubblicitari si Interrogano su quanto sia consono alla cultura dei valori oggettivare l’immagine femminile. Una riflessione questa che ci auguriamo confluisca in uno “sfruttamento” più morigerato della donna restituendogli una soggettiva dignità.
dr.ssa Anna Carderi