Sessualità al femminile: la mortificazione del piacere sessuale.

sessualità al femminileCalo del desiderio, difficoltà a raggiungere l’orgasmo, anorgasmia, dolore durante la penetrazione,   ipereccitabilità sessuale, questo il corollario di disfunzioni tipico della sessualità femminile.

Tante le donne che hanno sperimentato almeno una volta nella vita una di queste problematiche, poche quelle che si sono rivolte ad uno specialista per risolverle, anzi, per la stragrande maggioranza è qualcosa di cui vergognarsi non parlare, ignorare e a cui non porre rimedio.

Perché tanta riluttanza a curarsi????

I motivi sono rintracciabili in vecchie inibizioni sociali, tabù e categorizzazioni di tipo ideologico, morale o religioso che ancora oggi alimentano l’aura di peccato e di colpa inerente al piacere sessuale della donna, influenzando così in modo restrittivo la sessualità e il piacere femminile.

Vecchi retaggi sociali che, da sempre hanno considerato primario l’appagamento maschile rispetto a quello femminile, hanno impedito alla donna di assumere un atteggiamento più attivo verso la propria soddisfazione sessuale mettendo in secondo piano le proprie esigenze, rinunciando anche a pratiche sessuali considerate piacevoli, come ad esempio i preliminari, privandosi così di certe sensazioni erotiche.

Inoltre la paura di essere abbandonate o giudicate può far accettare rapporti o pratiche sessuali non voluti.

Situazioni queste in cui si perde il significato ludico e comunicativo di una sessualità spontanea e scevra da tabù e condizionamenti.

Ciò crea frustrazione, rabbia, auto biasimo, perdita del contatto col proprio corpo e difficoltà  a lasciarsi andare.

Il risultato?

Rapporti sessuali insoddisfacenti che mortificano la sessualità femminile e la inibiscono fino a sfociare in veri e propri disturbi sessuali.

Come risolvere il problema?

In questi casi un efficace aiuto viene dalla terapia sessuale.

Una terapia che:

–       consenta il superamento delle difficoltà relazionali (conflitti, incomprensioni) presenti nella coppia che                      spesso si associano, sostengono o mantengono il disturbo sessuale stesso;

–       fornisca gli strumenti che consentono alla persona di modificare l’immagine che ha di se stessa, sia di                    fronte a sé sia di fronte agli altri;

–       offra supporto alla donna, permettendogli di liberare le emozioni e di discutere dei timori associati alla                       sessualità;

–       permetta di far riaffiorare contenuti psichici inconsci o rimossi, blocchi affettivi, vissuti traumatici.

Tutto ciò consente il recupero e l’attivazione efficace delle risorse interne alla persona, la guida verso la ristrutturazione dell’esperienza, del comportamento e degli scopi per  procedere verso il ristabilirsi dell’equilibrio psichico e sessuale .

dr.ssa Anna Carderi