La depressione è una malattia invalidante che colpisce oltre 100 milioni di persone nel mondo, con un impatto significativo sulla salute fisica e sulla qualità di vita.
I sintomi sono caratterizzati da sensazioni negative come tristezza e facilità al pianto, scarsa concentrazione e generale disinteresse per le attività abituali.
Gli studi hanno da sempre dimostrato l’efficacia degli antidepressivi e della psicoterapia nel trattamento della depressione.
Alcune linee guida britanniche, però, suggeriscono che l’esercizio fisico potrebbe essere un più che si somma ai trattamenti convenzionali, grazie alla sua capacità di modificare i livelli ormonali, influenzare l’umore, distrarre il paziente dai pensieri negativi.
L’attività fisica, quindi, fa bene alla depressione!
Questo, quanto denunciato da una revisione sistematica pubblicata sulla Cochrane Library.
Da 39 studi condotti su un totale di oltre 2.300 partecipanti affetti da depressione è emerso un effetto migliorativo sui sintomi depressivi imputabile a una regolare attività fisica.
Come si spiega questo effetto antidepressivo?
Secondo la dr.ssa Gillian Mead, geriatra del Centre for Clinical Brain Sciences dell’Università di Edimburgo, Regno Unito e coautrice dell’articolo un’ipotesi è che l’esercizio aerobico stimola i neurotrasmettitori che producono endorfine capaci di regalare una sensazione di benessere.
La depressione, infatti, quando si protrae per lungo tempo, comporta dei cambiamenti neuro-endocrini nelle secrezioni ormonali che regolano l’umore e le attività quotidiane.
L’esercizio sportivo stimola la produzione di endorfine e, in particolare, della serotonina che regola umore, attività e sonno, e abbassando i livelli ematici di cortisolo, la cui presenza eccessiva stimola l’esaurimento fisico e la depressione endogena e il quale, produce effetti terapeutici nel trattamento della depressione.
Consente, inoltre:
– di spostare il focus attentivo da pensieri negativi a pensieri centrati su schemi motori e su momenti creativi e positivi;
– il recupero di sensazioni corporee positive, di un senso fisico di benessere e di una percezione estetico-fisica positiva di sé, che influiscono direttamente sull’autostima;
– alla persona nuove possibilità di relazione e di contatto indispensabili a promuovendo quel senso di appartenenza che ci preserva dal sentirsi soli al mondo.
In conclusione, seppur non è chiaro se l’attività fisica abbia effetti benefici paragonabili ai farmaci o alla psicoterapia una parte della psicologia dello sport evidenzia l’effetto dell’adozione di programmi di allenamento sportivo disegnati per sostenere la cura psicologica di questo tipo di problema, se adeguatamente organizzate e gestite in relazione a specifici obiettivi e in collaborazione con figure professionali che tutelano la salute mentale.
dr.ssa Anna Carderi