Gli incontri di gruppo, lo scambio di coniugi, certi comportamenti omosessuali messi in atto solo per il gusto di provare, indossare abbigliamenti inusuali, il travestitismo e tutti quei nuovi comportamenti sessuali di cui si sente parlare come ad esempio la sindrome di Amsterdam, spesso rappresentano un modo di sperimentare una riscoperta possibilità di esprimersi sessualmente.
Accanto a queste forme di erotismo si nota il diffondersi di una varietà di nuovi comportamenti sessuali non sempre funzionali al benessere individuale e di coppia.
Ci sono casi in cui il sesso da pratica sana ed esplorativa, può assume le forme disfunzionali di un bisogno incontrollato fino ad assumere le caratteristiche di una vera e propria dipendenza. La persona non riesce a controllarsi dal dover mettere in atto un comportamento che in realtà non è né soddisfacente né piacevole.
Alcuni comportamenti sessuali come il masturbarsi ripetutamente, la ricerca compulsiva del piacere reale o virtuale che passano da attività meramente passive (consumo di materiale pornografico) a scambi interattivi e sincronici di contenuti sessuali, alle chat-room di tipo sessuale etc., denotano il dilagare di fenomeni di dipendenza che invece che promuovere la scoperta e la libertà sessuale la limitano comportando ripercussioni sulla sessualità anche gravi.
Il bisogno sessuale diventa sempre più accerchiante e il soggetto organizza la propria vita anche in termini economici, lavorativi e affettivi intorno alla soddisfazione della compulsione sessuale. L’individuo percepisce la propria sessualità centrale rispetto alla sua vita ed agisce in risposta ad un irrefrenabile impulso sessuale, indipendentemente dagli effetti negativi che il suo comportamento può arrecare a sé ed agli altri, poiché la soddisfazione del bisogno che genera l’impulso gli procura piacere ed, al contempo, ricava forte disagio, ansia e malessere dalla sua mancata soddisfazione (Avenia, 2003).
Inoltre, la Porno dipendenza e i nuovi comportamenti sessuali che è possibile sperimentare online ha portato ad un aumento delle disfunzioni sessuali (disfunzione erettile, turbe del desiderio, eiaculazione ritardata, anoressia sessuale) e alla masturbazione compulsiva.
Sul versante opposto troviamo uomini e donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali completi, perché poco interessati alla sessualità e spesso portatori loro stessi di una difficoltà sessuale. Di più, come in un incastro magico, ad esempio, al vaginismo (spasmo involontario ricorrente o persistente del terzo esterno della vagina, che interferisce con il rapporto sessuale) o all’avversione sessuale (evitamento di quasi tutte le attività sessuali genitali) di lei può associarsi l’inibizione, l’ansia sessuale o la disfunzione sessuale di lui. E’ il matrimonio bianco.
È opportuno fare un appello ai medici, i quali dovrebbero adeguarsi a tutti questi cambiamenti in atto e rivedere, conseguentemente, le proprie griglie di riferimento; il rischio che si corre è quello di decontestualizzare la persona e non vedere in questi nuovi fenomeni l’origine di alcune patologie sessuali o di patologizzare ciò che invece è figlio del suo tempo. Inoltre, è doveroso contrapporre l’informazione scientifica al tam tam di internet che alimenta a fronte di tutta una serie di informazioni su “cosa sia” e istruzioni d’uso su “come fare” i miti e le speculazioni intorno al fenomeno sessualità creando la domanda e la patologia stessa.
dr.ssa Anna Carderi