l’Odissea della fecondazione eterologa

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Era il 9 aprile 2014, quando la Corte Costituzionale finalmente dichiarava l’illegittimità della norma della legge 40 del 2004 che vietava il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta, decretando così l’incostituzionalità della fecondazione eterologa.

Cade così anche l’ultimo divieto contenuto nei 18 articoli del testo della Legge 40 che ha reso difficile la vita di molte coppie desiderose di avere un figlio.             Oggi le coppie sterili possono ricorrere al materiale genetico di un terzo donatore se uno dei due partner è sterile e qualsiasi uomo fertile può donare il proprio seme.

Dopo 10 anni di battaglie legali, etiche e morali che hanno affrontato la questione della conservazione degli embrioni, della diagnosi preimpianto e del numero di embrioni da impiantare nell’utero materno e la recente legittimazione dell’eterologa, quando tutto sembrava risolto, subentra l’ennesimo ostacolo manca proprio la materia prima i donatori.

Eppure all’indomani dell’approvazione della legge sembrava che tutti i centri di eccellenza di fecondazione assistita potessero assicurare una fecondazione eterologa assistita.

Ma come si suol dire, “avevano fatto i conti senza l’oste”.

In Italia manca completamente la cultura della donazione perché nessuno ha mai chiesto ai giovani di donare il proprio seme o ovocita.  Inoltre, le donne hanno difficoltà nel donare i gameti perché dovrebbero sottoporsi ad una stimolazione ovocitaria, controlli ecografici e successivo prelievo ovocitario chirurgico con anestesia, senza nessuna remunerazione. La legge italiana, infatti, vieta che ci sia una commercializzazione dei gameti, e quindi farsi pagare per donare il proprio seme non è legale. Inoltre le caratteristiche che deve avere la donna sono specifiche per età, maternità, e valori ormonali. Speriamo almeno nei gameti maschili anche se la percentuale di infertilità di coppia dovuto a problemi maschili è in aumento.

Per ovviare a ciò la gran parte dei centri di fecondazione assistita sta stringendo contratti di collaborazione scientifica con varie banche di gameti europee, in particolare di Spagna, Grecia e Danimarca.

Intanto, la tribù dei Social si muove verso la donazione fai da té.

Dr.ssa Anna Carderi