L’attività sessuale umana, a differenza di quella animale, può prescindere dallo scopo più strettamente biologico e sociale della riproduzione, concentrandosi su scopi più ludici ed erotici.
Questa capacità di godere dell’attività sessuale può essere minacciata e inibita allorché la coppia, spinta dalla necessità di passare dallo status coniugale a quello genitoriale, inizi ad adoperarsi per dar seguito al proprio progetto procreativo.
Una scelta questa che può avere delle ricadute pesanti sulla serenità della vita sessuale dei partner se il desiderio di una gravidanza si trasforma in una vera e propria ossessione procreativa.
Quando l’interesse sessuale diventa ad esclusivo appannaggio del concepimento e il sesso perde la sua connotazione erotica e ludica riducendosi ad un impegno, la sfera sessuale può subire un condizionamento negativo che porta alla diminuzione della frequenza e della spontaneità dei rapporti e all’insorgenza di disfunzioni sessuali.
Nell’uomo lo stress fisico e psichico causato dal sentirsi responsabile di un atto da cui dipenderà il concepimento di un figlio può, infatti, innescare una risposta d’ansia da prestazione tale da determinare calo del desiderio sessuale, difficoltà di eiaculazione e disfunzione erettile.
La ricerca di una gravidanza e la consequenziale necessità di avere rapporti sessuali finalizzati in momenti specifici può condizionare negativamente la vita sessuale. In simili condizioni la pressione inerente i tentativi di concepire può dar luogo a tensioni e conflitti (Bagshawe A e Taylor A, 2003; Zabihi Rigcheshme M, et al., 2012) all’interno della coppia tali da compromettere la funzionalità psico-sessuale dell’uomo.
Se esiste la confermata possibilità che disfunzioni sessuali possono originare una infertilità di coppia, ancor più una accertata condizione di infertilità potrà dare origine a disfunzioni sessuali sia maschili che femminili.
Negli uomini a prescindere dalla loro integrità fecondativa, l’eccessivo stress fisico e psichico legato alla necessità di avere rapporti sessuali finalizzati e dipendenti dall’ovulazione unitamente alla responsabilità fecondativa può innescare una risposta d’ansia da fecondazione (Carderi A, 2017).
Un’ansia, quella del concepimento, che nella propria specifica eziologia inibisce la risposta sessuale e innesca problemi sessuali di tipo situazionale come calo del desiderio, eiaculazione ritardata e disfunzione erettile (Behjati Z et al., 2010; Etesamipour R, et al., 2011; Zahra Z, et al., 2017, Carderi A, 2017).
L’Ansia procreativa porta l’uomo a focalizzare l’attenzione sulla riuscita riproduttiva a scapito degli stimoli erotici che normalmente servono ad aumentare l’eccitazione sessuale (Nelson AL e Purdon C, 2011). La presenza di pensieri riferiti alla fecondazione, infatti, impedisce alla persona di focalizzare dell’attenzione sulle sensazioni di piacere indotte dallo stimolo sessuale e blocca l’elaborazione di fantasie sessuali eccitanti, facendo quindi venire a mancare importanti componenti di attivazione in grado di far scattare nella corteccia limbica l’interruttore innescante il desiderio sessuale e quindi l’erezione.
Tale quadro è esacerbato dal fatto che il rapporto sessuale privato del suo valore erotico, è caratterizzato da un minor numero di preliminari, basso desiderio sessuale, scarsa percezione dell’eccitazione psichica e fisica (Marci R, 2012). Per cui la mancanza di stimoli erotici riduce il focus attentivo sessuale comportando uno scadimento della stessa risposta sessuale di eccitazione.
La reazione di ansia che ne deriva si condiziona alla situazione sessuale specifica del concepimento così che qualunque stimolo erotico finalizzato alla gravidanza licita una risposta stimolo specifica qual è l’ansia da concepimento (Carderi A, 2017).
Si delinea così una sessualità finalizzata che mina la funzionalità sessuale maschile.
La pressione esercitata dalla richiesta fecondativa unitamente all’insoddisfazione sessuale e alla perdita di una sessualità erotica e alle conseguenti tensioni relazionali sono gli ingredienti che alimentano l’ansia da fecondazione e, attenuando la risposta di eccitazione soggettiva, provocano significative difficoltà sessuali durante il coito.
Infine, il ripetersi del fallimento procreativo comportando un aumento dei livelli di ansia da fecondazione e di frustrazione può portare alla messa in atto di comportamenti di evitamento sessuale.
Programmare il rapporto, dunque, è un rischio per la funzionalità sessuale maschile; pertanto il mio consiglio per chi cerca un figlio è quello di fare l’amore sull’onda del desiderio e del piacere.
Dr.ssa Anna Carderi