In una società fortemente individualista come la nostra, trasmettere ai nostri figli valori fondamentali come la solidarietà, la volontà di aiutare gli altri e di non pensare solo ai propri bisogni equivale ad allargare i loro orizzonti e a fargli comprendere che essere poveri non è né una colpa né tantomeno un reato e che la vita può essere fatta anche di momenti difficili, nei quali, la fortuna è avere qualcuno che ti vuole bene e si prende cura di te.
Insegnare ai bambini e ai ragazzi a essere parte concreta di un nuovo modello di società, in cui piccoli gesti come donare i propri giocattoli alla Caritas, o non sprecare l’acqua e il cibo, sono gesti che possono fare la differenza e rappresentare un importante aiuto per i meno fortunati, non è cosa facile!
Non si può parlare di volontariato senza dare concretezza all’altruismo. Per comprendere la validità di azioni in aiuto a chi ha bisogno, i nostri figli necessitano di respirare e vivere la solidarietà insita in gesti concreti.
Ricordiamoci che i bambini imparano dai modelli che hanno di fronte.
È imitando i genitori, più che in ogni altro modo, che imparano a fare lo stesso con gli altri.
Quindi siamo i primi a dover offrire l’esempio da seguire … ad iniziare dai piccoli gesti quotidiani.
Aiutiamoli a imparare la solidarietà cedendo noi per primi il posto sul tram.
Insegniamo loro la condivisione e, ad esempio, se stiamo mangiando qualcosa offriamone una parte al bambino invitandolo a fare lo stesso.
Anche nel gioco, invitate i bambini a divertirsi insieme anziché accapigliarsi per un giocattolo che vogliono tutti e che alla fine nessuno otterrà.
Sensibilizziamo i bambini alla solidarietà attraverso video e foto, cartine geografiche, canti popolari, favole e racconti di Paesi lontani.
Conoscere e renderli consapevoli di come vivono i loro coetanei nei Paesi più poveri fa crescere nei giovani la voglia di solidarietà.
Infine, poiché tutti noi tendiamo a ripetere quei comportamenti che sono stati oggetto di elogio, quando condivide applaudiamo, con un sorriso e un incoraggiamento, il suo gesto dimostrandogli che ha fatto bene e che apprezziamo il suo comportamento.
Il tutto affinché imparino a comprendere che fare il bene fa bene!
Dr.ssa Anna Carderi