La persona pur mantenendo un’intatta capacità erettile e un desiderio sessuale integro, non è in grado di eiaculare nel coito o durante altre attività sessuali nonostante una stimolazione lunga e adeguata.
Chi soffre di questo disturbo può impiegare oltre un’ora a raggiungere l’orgasmo (Montorsi et al., 2002).
Sembra prevalentemente un disturbo di natura psichica, anche se le droghe psicolettiche, gli antidepressivi, i barbiturici, possono influenzare il riflesso eiaculatorio.
L’incidenza dell’eiaculazione ritardata è notevolmente inferiore rispetto alle percentuali relative all’impotenza e all’eiaculazione precoce, e pare essere più frequente fra i soggetti con disturbo ossessivo-compulsivo e fra coloro che hanno avuto un’educazione sessuale severa.
Quali sono le cause?
Diverse condizioni cliniche, oltre l’età avanzata, possono essere causa di eiaculazione ritardata, ad esempio farmaci (sedativi, neurolettici, bloccanti gangliari, antidepressivi, bloccanti alfa adrenergici, ecc.), malattie neurologiche (tumori, sclerosi multipla, parkinsonismo, traumi, diabete, alcolismo, uremia, ecc.).
Possibili concause a livello psicologico possono essere, la paura del concepimento e delle responsabilità o conflitti più superficiali come l’ansia da prestazione dovuta alla paura di non essere all’altezza, di non riuscire a soddisfare la partner.
Per Abraham (1967), infatti, l’eiaculazione ritardata esprime uno stato ansioso legato alla perdita dello sperma, alla paura inconscia di smarrire una parte di sé, o alla paura della morte. La tendenza a ritenere il seme poi, in origine di tipo sadico-anale, ostacola il raggiungimento dell’orgasmo.
In chi soffre di eiaculazione ritardata spesso l‘eccitazione si esprime solo a livello fisiologico ma non erotico. Ciò in parte è dovuto al fatto che questo uomo più che sulle sue sensazioni erotiche tende a focalizzarsi prettamente sulla soddisfazione sessuale della partner.
Pensare all’orgasmo distrae dal qui ed ora, dalla magia delle sensazioni, del viaggio dell’eccitazione, dai singoli movimenti del corpo.
Conseguentemente, la capacità di lasciarsi trasportare dalle emozioni e dal piacere viene inevitabilmente impedita.
Dall’altra l’eiaculazione viene vissuta come una richiesta obbligata di performance che lo distrae dai propri bisogni, incentivando l’inibizione.
Infine, c’è una carente capacità di giocare e lasciarsi andare durante il rapporto sessuale, che viene sperimentato non tanto come piacere quanto piuttosto come un dovere.
La terapia consiste nell’incoraggiare la costruzione di fantasie di coppia, sostenendo il paziente nello sviluppo della capacità di riconoscere le proprie sensazioni corporee anche al di fuori della sessualità.
Attraverso la messa in pratica di mansioni sessuali specifiche si facilita nella persona la progressiva e graduale acquisizione delle capacità di beneficiare dell’appagamento psicologico e fisico al fine di vivere le proprie emozioni, eliminare i condizionamenti negativi mentali e inibire il controllo sul corpo in modo da facilitare il rilassamento e il raggiungimento stesso dell’orgasmo.
A tal fine utili risultano le tecniche di rilassamento come il training autogeno e quelle psicoimmaginative.
L’ipnosi, unitamente alle strategie mansionali tipiche dell sex therapy, è volta a migliorare l’atteggiamento sessuale all’inizio del coito, la ricezione delle proprie reazioni sessuali e l’accettazione del piacere derivante dal rapporto sessuale.
Dr.ssa Anna Carderi