L’eiaculazione precoce (PE) è una delle più comuni disfunzioni sessuali maschili: ne soffre un italiano su tre.
Nell’eiaculazione precoce l’uomo è incapace di mantenere il controllo volontario sul proprio riflesso eiaculatorio per cui l’eiaculazione si verifica in seguito a una minima stimolazione e prima che la persona lo desideri, comportando disagio psicologico forti ripercussioni socio-relazionali e di coppia.
Per quanto riguarda le cause di insorgenza, vengono proposti diversi meccanismi che implicano complesse interazioni di fattori neurofisiologici, psicosociali e cognitivi.
Le cause dell’eiaculazione precoce sono soprattutto di natura psicologica e possono originare da ignoranza informativa riguardo la Fisiologia del processo eiaculatorio, inesperienza ed ansia o può essere una risposta a rapporti sessuali noiosi, routinari o frettolosi in condizione di stress (coito interrotto, rapporti in auto, etc.) o a un’esperienza sessuale negativa come alla presenza di un rapporto di coppia non sereno e conflittuale.
Anche la presenza di disfunzione erettile può facilitare l’instaurarsi dell’eiaculazione precoce.
Infatti, in chi soffre di disfunzione erettile, l’eiaculazione precoce può essere una risposta funzionale che affretta il rapporto evitando così la perdita dell’erezione stessa.
Sebbene si discuta il ruolo di serotonina, ossido nitrico, enzimi fosfodiesterasi e altri neurotrasmettitori (Yusof F et al., 2018), la natura organica della PE, escludendo derivazioni come diabete, malattie neurologiche degenerative, interventi chirurgici (simpaticectomia lombare, chirurgia dell’aorta addominale, rizotomie), uretrite, prostatite, trauma uretrale, uso di farmaci antiadrenergici (rauwolfia, guanidina, metildopa), è ancora sconosciuta.
Indipendentemente dal fatto che la disfunzione sessuale abbia cause organiche o psicologiche il ricorso alla terapia sessuale consente alla persona di lavorare su quei blocchi emotivi e su eventuali traumi che sottendono il disturbo in modo da far recuperare oltre alla funzionalità sessuale anche una vita sessuale e di coppia soddisfacente.
Fermo restando ciò, il ricorso a fitoterapici ed integratori può essere un valido coadiuvante di integrazione alla terapia farmacologica e sessuologica delle disfunzioni sessuali come evidenziato da numerosi studi scientifici (HK et al., 1995; Campos AR., et al., 2003; Cherdshewasart W et Nimsakul N, 2006; Makarova MN., et al., 2007; Chauhan NS. et al. 2007; Wang X.,et al., 2009; Murphy LL., et al., 2010; Nair R et al., 2012; Kim SD et al., 2013; Chauhan NS et al., 2014; Dording CM et al, 2015) sull’attività delle sostanze naturali nel trattamento delle stesse.
La revisione delle riviste specializzate e della letteratura scientifica disponibile riporta come i fitocostituenti siano stati convalidati per il loro effetto sul comportamento sessuale e sulla fertilità e possono quindi servire come base per l’identificazione di nuove derivazioni chimiche utili nella disfunzione eiaculatoria (Chauhan NS et al., 2014).
L’excursus etnomedico effettuato dagli autori evidenzia come l’uso dell’estratto etanolico del rizoma di Curculigo orchioides (Chauhan NS. et al. 2007), dell’estratto idroalcolico dell’Epimedium L. (Berberidaceae) (Makarova MN., et al., 2007) e di piante appartenenti al genere Aspidosperma (Apocyanaceae), molto ricche di alcaloidi (Campos AR., et al., 2003) abbia effetti migliorativi sull’eiaculazione precoce.
Nel trattamento la persona può trovare giovamento dall’azione rilassante di fitoterapici come la Griffonia, la Passiflora, la Valeriana e il Ginseng.
La Griffonia simplicifolia, ricca di 5-idrossitriptofano (5-HTP), un amminoacido precursore della serotonina, ha un ruolo rilevante per il benessere psicoemotivo della persona (Emanuele E et al. 2010).
È noto come una insufficiente produzione di serotonina da parte dell’organismo è correlata ad una ampia serie di disturbi e malesseri includenti depressione, disturbi dell’umore, abulia, ansia ed eiaculazione precoce. L’assunzione della Griffonia può riequilibrare la produzione di serotonina limitandone il decremento connesso all’avanzare dell’età e allo stress che l’organismo subisce quotidianamente.
Sebbene la storia etnomedica evidenzi come l’uso di rimedi naturali abbiano effetti migliorativi sulla latenza eiaculatoria lo stato dell’arte per il trattamento dei disturbi sessuali in associazione ad integratori e fitoterapici è limitato dall’esperienza, dalla ricerca e dalle pubblicazioni scientifiche in essere spesso carenti nei dati e nei risultati, seppur emergenti, sull’efficacia del trattamento nel ristabilire un’adeguata funzione sessuale e conseguente stabilizzazione del risultato.
È quindi ragionevole affermare che in un settore come quello degli interventi sui disagi sessuali, l’uso di nutraceutici può andare solo ad integrare la terapia sessuale e farmacologica vera e propria orientata più fattivamente alla risoluzione del sintomo sessuale.
dr. Anna Carderi
tratto da Carderi A. Il ruolo degli integratori e dei fitoterapici nel trattamento dei disturbi sessuali: stato
del’arte. Phitogynecea Vol. 1, n. 1, settembre-dicembre 2018