Nella presbiopia si intrecciano vissuti, archetipi, idealizzazioni, proiezioni, difficoltà e sofferenze .. che si configurano in un quadro estremamente complesso in cui si attivano fattori della più diversa natura, negativi e positivi, che richiedono una considerazione multidisciplinare, medica, ottica, psicologica e relazionale.
Il pensiero sul difetto della capacità accomodativa e la difficoltà della messa a fuoco del nostro sistema visivo, induce alcune riflessioni nel campo simbolico-percettivo e della vita relazionale e dell’identità sessuale.
La presbiopia con i limiti e i vissuti che comporta si riflette sullo stato psichico e sull’assetto individuale e relazionale della persona.
Dobbiamo ricordare che l’uomo è forse l’unico animale che ha sviluppato la capacità di scrivere ciò che pensa, ossia di trasformarlo in codici simbolici sequenziali, e di leggere il pensiero di suoi simili che sia stato precedentemente trasformato in questa sequenza di codici: lettere, sillabe, alfabeti, geroglifici.. Questo richiede l’integrità del sistema visivo recettoriale e neurologico e di sistemi motori e prassici neurologici e osteo- artro-muscolari.
La Presbiopia interferisce negativamente con questo sistema integrato della trasmissione del pensiero dell’uomo denominato letto-scrittura. Il difetto presbiopico della messa a fuoco introduce nel singolo e nel gruppo relazionale un’interruzione, una difficoltà della letto- scrittura che porta, nella ipotesi migliore, meno immediata, a esclusioni, difficoltà di comprensione e di interazione, problemi sociali..
Ne consegue una serie di disturbi legati a compensazione narcisistica, ritiro della libido sull‘Io (desessualizzazione), depressione, proiezione somatica del vissuto depressivo, ipertensione, patologie del sonno, dell’apparato respiratorio e digestivo, ulteriori patologie oculari.
Sia donne sia uomini scambiano i tipici segni del tempo che colpiscono inesorabilmente TUTTI, in autentici nemici atti a mirare la serenità della propria vita!
Il traguardo della presbiopia costituisce quindi un momento in cui la persona si trova a dover affrontare una serie di profondi cambiamenti sia fisiologici sia sociali e relazionali.
Il presbite vede bene allontanando l’oggetto, oggettivizzando maggiormente l’Ego- skin dell’altro, il cambio di fuoco della presbiopia viene percepito come cambiamento di prospettiva, come un giro di boa della vita..
Un giro di boa, quello della presbiopia, che spesso coincide con le modificazioni fisiche apportate dalla menopausa e dal climaterio maschile.
Nelle donne, la secchezza vaginale e i più notevoli cambiamenti del corpo, presenti soprattutto nella fase di transizione alla menopausa possono influenzare negativamente l’autostima, la fiducia nelle proprie capacità seduttive e di conseguenza la risposta sessuale.
Negli uomini, invece, la risposta sessuale è condizionata da un processo di invecchiamento corporeo che può determinare modificazioni in molti aspetti della sessualità: l’eccitazione avviene in un lasso di tempo maggiore e perché essa si realizzi è necessaria una stimolazione più intensa, il coito si prolunga,la risposta erettiva può scemare, la sensazione di urgenza eiaculatoria è ridotta e il rapporto può aver luogo senza eiaculazione, la durata dell’orgasmo si abbrevia e il periodo refrattario, cioè il tempo necessario per avere un nuovo rapporto sessuale, si allunga.
Tutti questi fattori, possono minare l’identità virile dell’uomo e femminile della donna, che quindi vedono ridotta la propria capacità sessuale, la performance, ma soprattutto l’integrità della propria personalità, sotto tutti gli aspetti.
Ciò licita, alimenta ed esacerba una crisi che incide sulla propria identità sessuale.
La presbiopia per alcuni può diventare una realtà da occultare perché sinonimo di brutto vecchio malato.
In una società, fattrice della Generazione L, dove la parola d’ordine è vietato invecchiare, ingrigire ed ingrassare, la presbiopia per alcuni suoi figli può assumere una valenza prettamente pessimistica che impone un vissuto estraneo al proprio sentirsi giovani. Cinquantenni, consumatori di griff, profumi e parrucchieri all’ultimo grido, che vogliono restare giovani e lo fanno aderendo ad uno stile di vita più giovane, spendono fortune in botulino, in lifting, in diete e in rimodellamenti vari e che improvvisamente vedono il proprio corpo perdere di valore al cospetto della presbiopia.
Nella presa in carico del paziente gli addetti ai lavori devo considerare questo corollario di stressor al fine di facilitare nella persona sia il superamento dello scoglio emotivo della presbiopia e quindi dell’occhiale sia l’aderenza al trattamento.
Gli occhiali sono una vera e propria protesi ché lungi dal correggere il difetto lo compensano: rimpiazzano artificialmente del tutto o in parte una funzione più o meno assente dell’organo oculare
Il vedersi ogni giorno allo specchio con qualcosa in meno e qualcosa in più, certifica l’aver varcato una soglia dalla quale è impossibile tornare indietro.
L’occhiale in quanto protesi costituisce il segno tangibile di una perdita che stimola la nostra immaginazione e genera fantasmi modificando così il nostro rapporto col mondo, con il nostro corpo e con la nostra identità.
Come se gli occhiali ci definissero e diventassero la nostra identità di marca, influenzando così il nostro comportamento e stato d’animo, facendoci sentire più comodi e sicuri, o, al contrario, più insicuri e timidi.
Gli occhiali possono assumere una connotazione negativa perché legati simbolicamente all’età che avanza e a una minore autosufficienza. Rappresentano un elemento di “disturbo” nella vita quotidiana e nell’immagine di sè. L’idea di dover usufruire di quelle “stampelle” in tanti degli atti quotidiani (leggere il menù, le etichette …) cambia il modo di porsi e rapportarsi alle cose e co se stessi, per cui ci si sente più insicuri.
Il ricorso agli occhiali per alcuni può divenire una realtà da occultare perché sinonimo di “brutto” ci fanno sentire, in qualche modo, vecchi in un ambiente che considera la giovinezza un valore esclusivo
Il considerare piacevole il ricorso a un occhiale alla moda magari per nascondere le prime rughe consente di superare, lo scoglio emotivo che comunque risulta molto forte”. Gli occhiali diventano sia un oggetto di ottica sia un accessorio di moda, sono gioielli che incastonano sguardo e seduzione.
Hanno il vantaggio di mettere in risalto gli occhi, donando a chi li indossa un fascino da intellettuale trendy e sexy.
Le statistiche lo confermano Secondo una ricerca di journalism.co.uk, a trovarle sexy sono il 92,7% degli uomini.
Nell’immaginario erotico maschile una donna con gli occhiali è fonte di eccitazione in quanto rimanda l’illusione di potenza sulla donna.
Alimenta fantasie erotiche … la ragazza con gli occhiali è la versione sexy della maestra delle elementari o della segretaria. Inoltre, danno una percezione di eleganza. Per gli uomini, le donne che indossano gli occhiali sono più sofisticate delle altre.
Le donne ritengono gli uomini che indossano occhiali da vista più affascinanti. Il motivo è legato alla profondità dello sguardo, che viene esaltata dagli occhiali. Apparire come culturalmente e professionalmente più interessante. Indossare gli occhiali da vista regala quell’aria da Genio, in grado di capire i misteri del mondo.
La mancata miosi per il difetto dell’accomodazione porta ad un conflitto fra il sistema di Edinger Westphal dei collicoli superiori e la percezione della luminosità.. ciò porta ad affaticamento ma anche ad una esaltazione della reattività affettiva e dell’immaginazione sessuale..
La midriasi viene letta dal nostro cervello come segno di eccitazione sessuale o di innamoramento (Laeng B. et. Al, 2012; Schwiedrzik C. M., 2011; Goleman D., 2007; Carlson N. R., 2001)
Dimmi che pupilla hai e ti dirò cosa provi …
La presbiopia vela e svela il desiderio espresso dallo sguardo …. dalla tensione tra queste due azioni nasce l’erotismo
Forse alla fine la presbiopia è una cosa buona.. … un prezzo maturo per lo switching sessuale cognitivo del self ..
Una disabilità che impone la ricerca della giusta distanza dalle cose e dalla vita, attraverso la revisione di certi valori soggettivi e di nuovi comportamenti che permettono alla persona di rimettersi in gioco, rafforzare e migliorare l’idea che ha di se stesso.
dr.ssa Anna Carderi – anna.carderi@libero.it
Tratto da La presbiopia: un’esperienza simbolico-percettiva di una crisi (naturale) che incide sull’identità sessuale maschile e femminile. XX Congresso Interdisciplinare – Presbiopia e Presbiti Bologna il 4 – 5 – 6 febbraio 2017