Tra le tante connotazioni che diamo alla sessualità troppo spesso ci dimentichiamo della sua valenza comunicativa.
Una comunicazione che si esplica attraverso i momenti di intimo dialogo, di scoperta di sé attraverso l’altro, di condivisione e di espressione del piacere fisico.
Nell’espletamento dell’atto sessuale tutto parla di noi.
Toccare, toccarsi ed essere toccati è ciò che ci mette in relazione con l’altro.
Così, nel gioco della seduzione, attraverso atti più o meno inconsci di auto-contatto come manipolarsi il lobo, massaggiarsi il petto e accarezzarsi il decolleté o accavallare le gambe facendo dondolare la scarpa (dangling) e di estero – contatto come il toccare la cravatta dell’altro e più espliciti come un “occhiolino” ammiccante, un “piedino” lisciante, potremmo rimanere piacevolmente irretiti nella morsa di una comunicazione che bypassa e va oltre la parola e suggerisce l’idea della disponibilità e preannuncia qualcosa che sta per avvenire.
Tutto questo è solo l’inizio di uno scambio interattivo più o meno consapevole e intenzionale dove le distanze psicologiche si riducono proporzionalmente all’incrementare dell’interesse. E in questa interazione di intenti che è il corteggiamento ognuno cerca e si stanzia nella giusta distanza o qualsivoglia vicinanza e senza rendercene più o meno conto … dai 3 metri iniziali, che è la distanza sociale (120 a 300 cm), siamo già passati a una distanza più personale (40 cm – 120 cm) e presto lo spazio si annullerà nell’intimità (0 a 40 cm).
Posture, sguardi, distanze e vicinanze, gesti e ed espressioni che si susseguono in questa celebrazione alla comunicazione non verbale.
Comunicazione non verbale in cui rientra oltre alla comunicazione non vocale anche quelle vocale con le caratteristiche paralinguistiche (tono, velocità, ecc.) e quelle extralinguistiche (proprietà foniche del soggetto).
Ecco che vocalizzazioni e mugolii, espressioni del nostro desiderio, della nostra eccitazione o del nostro appagamento, arricchiscono lo scambio sessuale e al pari di ogni forma di comportamento inviano all’altro un messaggio.
Le stesse reazioni fisiche di ordine fisiologico collaborano all’arricchimento di questo messaggio.
Al di là dei cambiamenti che riguardano più specificatamente i genitali quale l’erezione del pene e l’aumento della lubrificazione vaginale e l’erezione del clitoride, l’ingrossamento del seno e l’erezione dei capezzoli, durante un rapporto sessuale si verificano altri cambiamenti che ci segnalano lo stato di eccitazione del nostro partner.
Brividi e spasmi avviluppano i muscoli, il ritmo cardiaco e respiratorio accelera, il corpo divampa di calore ed è pervaso da un rush cutaneo più o meno focalizzato (torace, schiena, gote, orecchie, collo). L’occhio “midriaco” svela il desiderio espresso dallo sguardo e l’eccitazione sessuale come il leggero inarcamento dei piedi svela l’avvento dell’orgasmo.
In questa interpersonale comunicazione e nella reciproca influenza che essa comporta parlare di sessualità ci consente di vivere serenamente la vita sessuale e trasforma la sessualità nello strumento attraverso cui comunicare al proprio partner desiderio, fiducia e senso di appartenenza.
La sessualità così vissuta diventa lo spazio comune all’interno del quale condividere e scambiarsi emozioni, sensazioni e piacere, concedendosi all’altro con un senso di fusione, pienezza, completezza, coappartenenza e gioia; perché “Il rapporto sessuale più strepitoso è semplicemente il frutto di una buona comunicazione”.
Ecco allora che la capacità di esprimere la nostra sessualità con e verso l’altro dichiarando chiaramente ed esplicitamente cos è che ci da piacere, cosa vogliamo, di cosa abbiamo bisogno per stare bene, in che valori crediamo, quali sono le cose che amiamo e che ci appassionano, ci avvicina all’altro e al piacere.
dr.ssa Anna Carderi – anna.carderi@libero.it
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