In questi giorni tutt’altro che ordinari in cui tutto sembra frizzato, immobile, come in un tempo senza tempo è facile scivolare nel corollario sintomatologico da lockdown (come l’insorgenza di stati ansioso-depressivi, apatia, nervosismo, disturbi dell’appetito e del sonno, solo per citarne alcuni) e sentirsi persi e in balia dell’evento Covid-19.
Questo sentimento di perdita è alimentato da una quotidianità che risente dell’assenza di una programmazione a breve, medio e lungo termine.
D’altronde l’essere umano è fatto di abitudini che scandiscono la sua quotidianità e rappresentano veri e propri punti di riferimento e che come tali sono fonte di certezza.
Proprio per questa peculiare caratteristica protettiva specifica delle abitudini, il loro repentino stravolgimento può essere fonte di stress e comportare gravi difficoltà psicofisiche.
Poiché la mancanza di abitudini crea un vuoto, è necessario e salutare riempirlo pianificando e ristabilendo una nuova quotidianità, scandita da nuove abitudini e priorità, favorendo così un nuovo adattamento.
Questo passaggio all’atto, inizialmente macchinoso, ci consente di superare il blocco insito nel pensare e nel rimuginare troppo sulla situazione di fragilità e vulnerabilità in cui tutti noi riversiamo.
Riprogrammarsi diversamente inventando e costruendo un nuovo stile di vita ci dà anche la possibilità di sperimentare nuove abilità. Così da disinnescare eventuali problemi comportamentali o di conflitto interpersonale.
Riconoscere ed accogliere quei pensieri e quelle emozioni che ostacolano il processo di adattamento favorisce la loro elaborazione e la stessa stabilità psicoemotiva.
Purtroppo non esiste una formula segreta che consenta di fare ciò e di farlo nel più breve tempo possibile. Possiamo solo, passo dopo passo, muoverci su nuovi bisogni e fare cose che ci permettano di riguadagnare la serenità e la tranquillità.
Sperimentarsi, per riempire ed usare questo tempo “vuoto” al fine di ristabilire un nuovo equilibrio e trasformare questa situazione di confinamento e distanziamento fisico in una situazione quanto più possibile positiva perché anche questa passerà e la vita migliorerà!
Dr.ssa Anna Carderi