Disturbo d’Ansia

Il disturbo d’ansia è un disagio che influenza negativamente in vario modo la vita della persona.

L’attacco d’ansia in sé, per quanto angosciante, ha un inizio, una fase intermedia e una fine, ma nel preciso istante in cui si verifica, la sintomatologia fisiologica asfalta ogni logica razionale. L’angoscia ottunde la nostra capacità di decifrare cosa sta accadendo dentro di noi. Siamo bloccati. Siamo bloccati nella nostra routine. Ben aggrappati alle nostre abitudini così sicure e così confortevoli. Catapultati nel passato o in un futuro di certo non migliore di ciò che è stato. Ma mai nel qui ed ora.

Il nucleo della nevrosi ansiosa è una fisionevrosi. L’ansia patologica come l’attacco di panico non è solo nella nostra testa ma ha una base fisiologica. Tremori, sudorazione profusa, palpitazioni, aumento della frequenza cardiaca, vertigini, nausea, formicolii alle estremità ed intorno alla bocca, rappresentano il corollario sintomatologico che accompagna lo stato ansioso.

Ci si sente paralizzati. La confusione porta inevitabilmente allo smarrimento circa la differenza tra ciò che è reale e ciò che non lo è. L’ottundimento pervade la persona fuori e dentro di sé. Ci si sente inconsistenti e fluttuanti in balia di una disorganizzazione percettiva.

L’impossibilità di dare un significato a ciò che sta accadendo unitamente all’impossibilità di sapere quando l’attacco d’ansia si verificherà nuovamente, licita uno stato di allerta che si traduce nella tendenza al controllo, in una ipervigilanza cronica e in una forte sensibilità alla minaccia.

Dopo aver vissuto qualcosa di così indicibile come ci si può fidare nuovamente di sé stessi o di qualcun altro?

Chi soffre di un disturbo d’ansia vede il mondo con altri occhi. Chi soffre di ansia vede sempre il rovescio della medaglia. Quello che per la maggior parte di noi può essere visto come una nuova opportunità, per l’ansioso diventa una possibile condizione sfavorevole, una possibile minaccia.

In questo clima di sfiducia, insicurezza ed alterata percezione della realtà è necessario disinnescare il circolo della paura e ritarare il sistema di allarme del cervello, così da far riacquisire alla persona nel qui ed ora le abilità di autocontrollo e autoregolazione e padronanza di sè.

La sintomatologia del Disturbo d’ansia resta in acuzie finché resta il problema in atto.

Agire sulle emozioni sfruttando la neuroplasticità cerebrale consente alla persona di entrare in risonanza e dare un significato a quella che per molto tempo è stata una sensazione di angoscia e di impotenza e di riconnettersi fisicamente ed emotivamente in modo da contrastare e superare l’impotenza e la rabbia.

Dr.ssa Anna Carderi

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