L’idea che abbiamo della sessualità e il significato che le diamo troppe volte segue schemi prefissati. Per viverla a pieno nelle sue diverse plissettature dobbiamo obbligatoriamente ripulirla da stereotipi e pregiudizi. Solo così potremo essere veramente consapevoli del suo intimo e mutevole valore.
Mutevole sì, perchè la sessualità è una continua evoluzione e come tale è fatta di tante prime volte.
La sessualità si nutre della curiosità che alimenta la sperimentazione di ciò che bramiamo ed evolve nella scoperta di ciò che di noi ci è ancora sconosciuto.
Così, curiosità voluttuose possono far affiorare fantasie erotiche non convenzionali che cambiano la nostra percezione di ciò che è eroticamente stimolante e che quindi è fonte di piacere. La voglia di sperimentare una sessualità emotivamente, sensorialmente e cerebralmente più intensa e più eccitante può portarci ad estremizzare il nostro erotismo mentale cambiando la visione che abbiamo della nostra stessa sessualità e del nostro stesso corpo.
Un corpo consapevole e non più convenzionalmente assoggettato al primato della genitalità performativa, basata cioè sul solo passaggio all’azione penetrativa. Uno switch, questo, che ci fà prendere le distanze da una mera sessualità basata sul fare per dimostrare, spaventosamente riduttiva e meccanica in cui conta solo la quantificazione disumanizzante del ‘quanto è durato’ e ‘quanto spesso’, e che bypassa l’assioma del corpo come linguaggio e della sessualità come relazione.
Ed è proprio l’uscita da questo riduzionismo convenzionale che ci porta verso una nuova prima volta. Una prima volta che esce fuori dall’usuale e ordinario modo di pensare e vivere la sessualità ed entra nella sfera dell’eccezionale. Eccezionale nell’accezione di non convenzionale, fuori dagli schemi tradizionali. Eccezionale perché estrema. Estrema perché più ampia e più ricca di esperienze, sensazioni, stimolazioni ed emozioni.
Giochi erotici di potere, di ruolo, di legatura (light bondage, mummification, suspension), spanking e fustigazione, attraverso cui esplorare, vivere e lasciarsi travolgere dalle proprie sensazioni.
Qui l’obiettivo non è genitale. L’atto penetrativo in sé non è una componente né necessaria né richiesta. È qualcosa di più intimo.
Sono tutte pratiche che richiedendo un “estremo” livello di fiducia, affidamento e complicità cominicativa nonché di consapevolezza corporea, aumentano l’intimità e il legame (bondage) oltre che l’eccitazione e il piacere erotico ed emotivo.
Una sessualità tanto intrigante quanto complessa che può avere forti implicazioni negative difficili da gestire soprattutto se si è inconsapevoli dei rischi insiti nelle attività sessuali insolite come nel caso dei neofiti.
A tal fine e nel rispetto della salvaguardia della integrità psicofisica, della sicurezza e della consensualità (Safe Sane Consensual) il sesso insolito assume che MAI si dovranno travalicare i limiti concordati nella iniziale negoziazione e MAI si dovrà bypassare il potere della safeword. Una semplice parola concordata preventivamente che segna la fine dei giochi e sancisce il diritto della persona di cambiare idea su ciò che precedentemente e di comune accordo è stato esplicitato e disciplinato.
dr.ssa Anna Carderi