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Comunicazione: sfatiamo un mito!

Comunicare sembra facile!

D’altronde lo facciamo in automatico con espressioni, posture, silenzi, emozioni, parole.

Ah si … le parole!

Ma ciò che diciamo è veramente così importante se il 93% della comunicazione sembra essere fatto più che dal contenuto del messaggio verbale da come lo veicoliamo, attraverso la mimica (non verbale) o il tono della voce (paraverbale), ad esempio.

Ma è proprio così?

Ebbene si … ma solo nel caso della comunicazione di emozioni!

Facciamo un esempio. Se io affermo di esser felice e lo faccio con un tono sommesso e la postura ripiegata su me stessa accade che si crei una incongruenza tra diversi livelli comunicativi (verbale, non verbale, paraverbale).

L’incoerenza creatasi liciterà nel mio interlocutore una risposta di sfiducia rispetto a ciò che dico che lo porterà, per uscire da questa impasse, a bypassare la comunicazione verbale e a far quasi completo affidamento solamente su ciò che è tangibile, cioè su ciò che io faccio perchè è ciò che lui vede.

In questo caso o nel caso di patologie come le demenze si avvalora lo studio sulle tre dimensioni della comunicazione dello psicologo Albert Mehrabian, a cui i guru della comunicazione si riferiscono, e cioè che la comunicazione sia nel 55%  non verbale (gesti, sguardi, postura, vestiario, etc), nel 38% paraverbale (tono, volume, velocità e ritmo, pause, etc) e solamente nel 7% verbale.

In tutte le altre situazioni le parole sono importanti quanto le altre due dimensioni comunicative.

Poiché le parole hanno effetto (priming e framing) al di sotto della nostra soglia di coscienza reagiamo inconsciamente al significato emotivo che quella parola sottende.

La scelta di una parola può fare la differenza rispesto all’impatto che ha su di noi e sulla nostra realtà

Dunque, iniziamo a dare più importanza alle parole!

Infatti, è proprio attraverso ciò che diciamo che comunichiamo all’altro attenzione, cura, rispetto, amore, come anche disinteresse, disapprovazione, giudizio, etc.

Le parole ci consentono non solo di esternare quello che sentiamo e pensiamo. Le parole sono anche il preludio dell’azione, definiscono i confini e le situazioni, sono l’esternalizzazione di noi stessi, lo specchio della nostra realtà soggettiva.

Pensiamo a quanto sia importante adottare una comunicazione chiara e costante, tant’è che come affermava Bauman nel suo  Amore liquido  “il fallimento di una relazione, di qualunque natura essa sia, è quasi sempre un fallimento di comunicazione”.

dr.ssa Anna Carderi

2 Comments

  1. La comunicazione è un elemento fondamentale per avere una socialità sana e costruttiva. Purtroppo la società stessa impedisce la socializzazione tra le persone

    1. Dovremmo riflettere sul fatto che questa società non è altro da noi. Questa società siamo Noi!

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