Gli Psicoanalettici quali l’amfetamina, la cocaina, la caffeina e la nicotina sono droghe che stimolano il SNC
Gli studi hanno evidenziato che tali sostanze, se assunte in dosi elevate, comportano un aumento della vigilanza, del comportamento aggressivo e violento, incrementano la capacità di svolgere attività fisiche e psichiche, il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la glicemia, mentre fanno diminuire la sensazione di fame e fatica. Assunte in piccole dosi inducono eccitazione, euforia e la sensazione di avere maggiore energia.
Allo stato puro la cocaina è una polvere cristallina (chimicamente strutturata in cristalli), bianca e inodore derivata dal trattamento delle foglie di coca (di cui ne è l’alcaloide principale), è insolubile in acqua e solubile nell’etere. Intesa come molecola è una 2-b-carbometossi-3-b-benzossitropano (C17H12NO4). Gli effetti della cocaina sul SNC sono dovuti all’azione che essa esercita sulla neurotrasmissione mediata dalla dopamina.
La dopamina (DA) è il neurotrasmettitore fondamentale del sistema di ricompensa cerebrale ed entra in azione in tutte le situazioni in cui si sperimentano sensazioni gratificanti e piacevoli. La dopamina, infatti, regola il tono dell’umore e delle sensazioni di piacere. Il farmaco non agisce stimolando direttamente i recettori per la DA, ma si comporta come un dopamina-mimetico indiretto (giacché non funziona nelle condizioni in cui la DA non è presente), impedendo il riassorbimento della dopamina da parte delle terminazioni nervose. Ciò determina un aumento della disponibilità del trasmettitore nervoso a livello sinaptico e un incremento della trasmissione nervosa dopaminergica, e quindi un’iperfunzionalità dei sistemi cerebrali del piacere e della ricompensa.
Stimolando il rilascio di dopamina e norepinefrina, la cocaina provoca un aumento del desiderio e dell’eccitamento. Gli effetti ricercati da chi inizia a usare cocaina consistono in un aumento della resistenza fisica, nella sensazione di benessere ed euforia, nella sensazione di avere maggiore energia con conseguente aumento del desiderio e degli atti sessuali. In più andando a modificare positivamente la considerazione che il soggetto ha di sé, egli si sentirà più sicuro e acquisterà maggiore fiducia anche nelle proprie possibilità, tanto da avere l’impressione di potere affrontare e risolvere meglio i problemi. Alcuni autori riferiscono che la cocaina è un ausilio farmacologico per il superamento delle ansie e della timidezza che molto spesso è associata alla sessualità11.
Chi attua un uso finalizzato della sostanza al miglioramento dell’attività sessuale, lo fa perché a dosi moderate questa può agire come afrodisiaco indiretto agendo su fattori psicologici e culturali che influenzano l’attività sessuale. L’uso della cocaina come metodo di cura della disfunzione erettile contrasta con i reali effetti che essa produce su tale problema sessuale poiché, elevando il tono simpatico e i livelli di catecolamine circolanti, determina l’ipertono della muscolatura liscia peniena con mancato rilasciamento delle fibre, fenomeno indispensabile all’ottenimento dell’erezione.
È anche vero che, se direttamente applicata sul pene, grazie alle sue proprietà di anestetico locale, la cocaina è un ausilio efficace nel prolungare l’erezione. L’uso della cocaina come ausilio farmacologico nella risoluzione del deficit erettile è rinforzato dal fatto che essa va ad agire su quei particolari stimoli psicogeni che possono rappresentare la concausa del disturbo erettile: insicurezza, ansia legata al rapporto sessuale, paura dell’insuccesso, di essere inadeguati e quindi del giudizio. Sensazioni quali paura e angoscia, impaccio e inadeguatezza, possono comportare una ridotta sensazione di eccitazione e di piacere sessuale che può determinare una risposta di impotenza. Inoltre, la cocaina può essere tagliata con farmaci proerettili come la yohimbina o l’apomorfina. Molte donne che senza droghe sono anorgasmiche trovano invece il piacere orgasmico, anche multiplo, con l’uso della cocaina.
In entrambi i sessi è stato riscontrato anche un aumento della sensibilità, dell’eccitazione, del piacere e dell’appagamento sessuale, intensificazione della sensibilità fisica dell’eccitazione, delle fantasie e del piacere sessuale e della capacità di raggiungere l’orgasmo, ma tali effetti si manifestano soltanto nelle prime fasi del consumo, infatti, in grandi quantità ha un effetto depressivo sull’attività sessuale comportando anche una riduzione della capacità di giungere all’orgasmo. L’uso della sostanza, iniziato talvolta per facilitare la spinta sessuale, può causare alterazioni della sfera sessuale che possono diventare persistenti comportando, per esempio, alterazioni del sistema endocrino, e influenzando soprattutto gli equilibri ormonali che controllano le funzioni sessuali che portano alla riduzione del desiderio relativo al sesso; in alcuni casi generano impotenza nell’uomo e anorgasmia nella donna. Si riscontra anche inibizione dell’eiaculazione e una riduzione delle performance sessuali. L’uso cronico, diminuendo le scorte di dopamina, può causare ginecomastia e amenorrea.
Tratto da Tossicologia e tossicodipendenza in sessuologia di Carderi A e La Pera G. in Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità (a cura di) Jiannini E., Lenzi A.