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Giu 21

Effetto degli oppiacei sul comportamento sessuale

oppiacei e sessualitàCon il termine oppiacei si indicano le sostanze derivate dall’oppio come la codeina, la morfina, che ne è l’alcaloide principale, e altri derivati semisintetici di quest’ultima molecola, prima fra tutte la diacetilmorfina (eroina), che si ottiene trattando la morfina con anidride acetica.

Chi usa eroina, inizialmente prova un benessere fisico, una sensazione di calma e serenità che invade l’anima e soprattutto aumenta la sensazione di fiducia in se stessi.
Per questi suoi effetti viene usata per placare l’ansia connessa con le relazioni interpersonali, permettendo un’espressione più libera delle proprie emozioni.
Attraverso la sostanza i giovani tentano di eliminare il disagio connesso a un sentimento di inadeguatezza nei confronti del proprio corpo e dell’altro sesso.

Dal resoconto di alcuni consumatori emerge che l’assunzione di eroina, alcune volte, è iniziata nel disperato tentativo di sopraffare la frustrazione connessa all’inadeguatezza sessuale, per diminuire l’ansia inerente ai primi rapporti sessuali o interrompere il circolo vizioso ansia da prestazione-insuccesso-ansia da prestazione, per migliorare le loro prestazioni o per controllare il riflesso eiaculatorio.

Tali effetti positivi sono innescati dal fatto che l’eroina facilita il controllo di una situazione laddove la difficoltà di controllo dipenda da uno stato di tensione o di ansia; in tal caso la sostanza sedativa, eliminando l’ansia, otterrà un effetto, apparentemente paradossale, cioè stimolante.
Chi utilizza eroina riscontra soprattutto ritardo nell’eiaculazione e, alle prime somministrazioni, un aumento delle capacità di erezione.
Circa il 57% dei soggetti fa uso di diacetilmorfina per ritardare il riflesso eiaculatorio.

Come già accennato, l’eroina, in quanto ansiolitico, ha un effetto positivo indiretto sulle prestazioni sessuali.
Infatti l’effetto ansiolitico dell’eroina sarebbe in grado di spezzare il circolo vizioso ansia da-prestazione-insuccesso-ansia da prestazione consentendo così di avere dei rapporti sessuali appaganti.
Un altro aspetto sorprendente dell’eroina è l’aumento nel sangue i livelli di ossido nitrico.
Con l’eroina sia gli uomini sia le donne provano un’intensificazione della sensibilità fisica dell’eccitazione e delle fantasie sessuali, aumento dell’intensità e della capacità di raggiungere l’orgasmo.

Gli effetti tossici per uso prolungato dell’eroina determinano un rallentamento del comportamento sessuale.
Questo accade in quanto l’eroina interferisce con la regolazione centrale del sistema endocrino e quindi altera le funzioni in cui sono implicati i processi ormonali. Così le funzioni sessuali ne risultano notevolmente influenzate.
Altresì, agendo sul SNC, l’eroina interferisce con il sistema oppioideo endogeno.

Nell’uomo si manifesta una diminuzione della libido sessuale, impotenza, eiaculazione ritardata, riduzione della capacità di raggiungere l’orgasmo e della fertilità.
Nelle donne l’eroina può essere ricercata per la sua proprietà di ridurre l’ansia e il dolore associato al rapporto in quanto comporta un rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico e un aumento della lubrificazione.
Inoltre l’uso della sostanza nelle donne comporta un incremento del piacere e dell’appagamento sessuale.

L’uso cronico di eroina può causare riduzione del desiderio, disturbi mestruali e amenorrea. Le eroinomani presentano in media un maggiore rischio di aborti spontanei e parti prematuri.

Tratto da Tossicologia e tossicodipendenza in sessuologia di Carderi A e La Pera G. in Sessuologia medica. Trattato di psicosessuologia e medicina della sessualità (a cura di) Jiannini E., Lenzi A.