È la più comune delle disfunzioni sessuali maschili.
L’elemento fondamentale di questa condizione non è in relazione al tempo (per esempio meno di due minuti) tantomeno al numero di spinte coitali che servono a raggiungere l’orgasmo. Esso si basa sulla mancata percezione delle sensazioni preorgasmiche e sull’assenza di controllo volontario sul riflesso eiaculatorio per cui l’eiaculazione si verifica prima che la persona lo desideri
Le cause psicogene possono originare da ignoranza informativa, riluttanza inconscia a una buona sessualità, ansia legata all’atto sessuale in sé, incapacità di comunicare, difese percettive e intellettuali contro le sensazioni erotiche, o può essere una risposta a rapporti sessuali noiosi, routinari o frettolosi in condizione di stress (coito interrotto, rapporti in auto, etc.) o a un’esperienza sessuale negativa o alla presenza di un rapporto di coppia non sereno e conflittuale.
L’ansia, alla base di questo meccanismo, può essere connessa a differenti fattori patogeni: elementi conflittuali risalenti all’infanzia, ostilità verso la donna, paura del rifiuto e della perdita.
L’abbreviamento dell’atto sessuale può anche essere espressione di vendetta, vergogna o disapprovazione.
L’eiaculazione precoce si verifica spesso in individui con un’intensa immaginazione che amplificando l’esperienza sessuale e il conseguente eccitamento accelera la risposta orgasmica.
Tra le diverse cause organiche si riscontrano diabete, malattie neurologiche degenerative che interessano i segmenti midollari lombosacrali, interventi chirurgici (simpaticectomia lombare, chirurgia dell’aorta addominale, rizotomie), uretrite, prostatite, trauma uretrale, uso di farmaci antiadrenergici (rauwolfia, guanidina, metildopa).
Per quanto concerne il trattamento, poiché l’eiaculazione è spesso associata a un’ipersensibilità e conseguente amplificazione degli stimoli erotici, utile risulta, unitamente alle più tradizionali tecniche della compressione, dello stop and start o degli esercizi di Kegel, l’uso di numerose tecniche ipnotiche.
dr. Anna Carderi