Nella pratica clinica non è infrequente osservare pazienti che hanno difficoltà o non riescono a deglutire compresse, capsule e confetti ecc a causa di una ipereccitabilità del normale riflesso faringeo, nel quale si ha enorme difficoltà o impossibilità di deglutire i cibi solidi indipendentemente dal loro sapore ed odore.
Chi invece soffre di Fobia del cibo ha una estrema avversione per alcuni cibi con peculiari caratteristiche organolettiche.
Si manifesta con nausea, conati di vomito o vomito all’ingestione di particolari cibi verso i quali si sviluppa evitamento. Ha esordio frequentemente nell’infanzia e nell’adolescenza spesso come reazione condizionata da esperienze avverse alle quali è associato un tipo di cibo, la sua consistenza, il suo odore o il suo sapore.
Questi pazienti non tollerano la presenza di sostanze solide in bocca (ad es. lo spazzolino da denti) ne tutto ciò che rimanda a sensazioni di costrizione o soffocamento come il colletto abbottonato della camicia o la cravatta.
Spesso infiammazioni o irritazioni faringee possono far precipitare il disturbo.
Questo tipo di fobia si associa frequentemente al disturbo di panico, nel quale alcuni pazienti hanno paura di poter soffocare mentre deglutiscono, mentre altri rifiutano di ingerire compresse per il timore degli effetti farmacologici.
Nei casi più gravi, il paziente riesce ad alimentarsi solo con sostanze liquide o semisolide come gli alimenti per neonati e sono frequenti dimagramenti notevoli.
dr.ssa Anna Carderi