Imbarazzo, senso di vergogna, limitazioni nella libertà di muoversi e di frequentare luoghi pubblici è questo il corollario che caratterizza chi soffre di incontinenza urinaria cioè dell’emissione involontaria di urina in luoghi e tempi inappropriati, oggettivamente dimostrabile e di grado tale da costituire un problema igienico e sociale (International Continence Society ).
Sintomatologia questa che, nel 20% delle donne dai 30 anni, incide profondamente sulla qualità dei rapporti relazionali contribuendo a modificare la vita sessuale stessa.
Il pensiero di non avere più il controllo su un organo legato alla propria femminilità e sessualità con la possibilità di avere perdite involontarie di urina durante il rapporto sessuale unito alla necessità di cambiarsi, e dover utilizzare pannolini e vestiti che nascondano il problema e il sentirsi non pulita, sono tutti fattori che fanno sentire la persona mutilata nel suo essere donna e compromettono l’immagine del proprio corpo influendo negativamente sulla percezione della propria femminilità e sulla capacità di sentirsi attraenti e quindi desiderabili.
La paura di venire rifiutati, derisi, incompresi che ne deriva, fa si che la donna si emargini fino a rinunciare a qualsiasi tipo di relazione inclusa quella sessuale con gravi ripercussioni a livello emotivo e affettivo.
La vergogna di condividere il problema con il partner e la necessità di evitare di dover dare delle spiegazioni diventano dei forti deterrenti al rapporto sessuale.
Inoltre l’ansia, la paura e l’agitazione unite all’ossessione per la perdita involontaria di urina fanno sì che la donna affronti il rapporto sessuale con il terrore di fare una figuraccia innescando sintomi sessuali come diminuzione della libido, dolore nei rapporti e anorgasmia.
Per superare il problema le cure sempre più efficaci di rieducazione perineale, farmaci specifici e chirurgia mininvasiva di sostegno uretrale vanno completate con una psicoterapia sessuale in modo da affrontare il problema all’interno della coppia e migliorare così la qualità della propria vita sessuale e relazionale.
dr.ssa Anna Carderi -