Lotto, scommesse sportive, corse dei cavalli, gratta e vinci e biglietti della lotteria, video poker e slot machine sono questi gli amici dei cosiddetti ludopati, ovvero di quelli che soffrono di disturbi legati al gioco d’azzardo patologico (Gap).
L’Organizzazione mondiale della Sanità stima a circa un milione e mezzo (il 3% della popolazione) gli adulti a rischio ludopatia.
Nella ludopatia, la persona è dominata dal desiderio di giocare e scommettere.
Tale desiderio diventa totalitario, la propria vita viene organizzata intorno alla soddisfazione dell’impulso con gravi ripercussioni sulla vita sociale, relazionale, professionale ed economica. È assorbita dal gioco, ricerca continuamente di rivivere esperienze trascorse di gioco, pianifica la prossima impresa di gioco, escogita modi per procurarsi denaro per giocare;
Si assiste al repentino passaggio da euforia a depressione, oltre ad un atteggiamento ossessivo e di bisogno quasi fisiologico di giocare. La persona è a tal punto ossessionata dal gioco da diventare aggressiva e irascibile o persino avere vere e proprie crisi di astinenza come quelle che colpiscono i tossicodipendenti (con l’insorgere di vomito, mal di testa e tremore diffuso) se l’impulso non viene soddisfatto.
I ludopati ricercano il gioco come i tossicodipendenti ricercano la droga, in quanto lo scommettere, al pari dell’abuso di sostanze, provoca il rilascio di endorfine e un conseguente aumento delle sensazioni di piacere. Al loro pari hanno bisogno di “dosi”, in questo caso di denaro, sempre maggiori per raggiungere lo stato di eccitazione desiderato; la ludopatia può portare allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol.
I Giocatori patologici in genere sono persone insicure, insoddisfatte della vita che conducono ed inclini a problemi psicologici come la depressione.
Si tratta di individui che non riescono ad esprimere i propri sentimenti e di solito mascherano la loro insicurezza dietro una facciata aggressiva, competitiva e spesso euforica.
Il gioco d’azzardo diventa per loro un modo per sfuggire ai problemi e ai pensieri di depressione o per trovare sollievo a disturbi dell’umore (es. sentimenti di impotenza, di colpa, ansia e depressione).
Quindi basta che si sommino una serie di variabili ad una già presente predisposizione o familiarità al gioco d’azzardo, unita alla sensazione di poter vincere facile o al bisogno di soldi, o una delusione amorosa, frustrazioni professionali, disagio e malesseri a livello psicologico, che il gioco è fatto e rien ne va plus, né i soldi, né la famiglia, né il lavoro, tantomeno la salute. Tutto può essere seriamente compromesso. Non riuscendo, infatti, più a controllare i soldi persi con le scommesse cominciano a contrarre debiti o commettono atti illeciti, in più la mancanza di gestione della quantità del tempo trascorso a giocare spesso li porta a trascurare lavoro, impegni e affetti familiari.
Il trattamento della ludopatia può basarsi sulla psicoterapia, sulla terapia farmacologica e sul ricorso a gruppi di auto-aiuto (per esempio i Gamblers Anonymous-Scommettitori Anonimi).
Le forme di psicoterapia più utilizzate sono quella cognitivo-comportamentale e strategica individuale o di gruppo.
In alcune regioni i SerT(Servizi per le dipendenze patologiche delle ASL) hanno istituito specifiche équipe (composte da medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri) che si occupano di diagnosi e cura del gioco d’azzardo patologico.
Esistono inoltre associazioni che si occupano di auto mutuo aiuto, tra le quali i Giocatori Anonimi.
Dr.ssa Anna Carderi