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feb 07

Nesting: gli spazi dell’amore

Se una casa piccola crea qualche problema di organizzazione, la qualità del rapporto di coppia sembra guadagnarci con un aumento dei rapporti sessuali fino al 20% in più se si abita in una casa più piccola di 60 mq. A confermarlo il 58.4% delle persone che hanno partecipato al nostro sondaggio. Dalle risposte emerge un andamento inversamente proporzionale dove al diminuire dei mq si nota un aumento delle possibilità di incontro amoroso.

Le ridotte dimensioni dell’abitazione concorrono a trasformarla in una sorta di nido (nesting) accogliente e protettivo che favorisce la complicità e l’intimità relazionale. “Ci si guarda e con piccole mosse, anche casuali, ci si eccita nella quotidianità”. A livello psicologico, ciò migliora la qualità del rapporto di coppia. “È come se l’attenzione di uno nei confronti dell’altro fosse sempre alta”. Si riesce a focalizzare meglio la propria identità, ci si sente totalmente coinvolti nel rapporto a due.

Ciò rinforza l’impegno promuovendo l’accettazione delle differenze di personalità, delle eventuali resistenze, debolezze e bisogni. Un totale coinvolgimento della coppia dove si “mescolano” le caratteristiche di personalità dei singoli individui entrando in un’ottica di condivisione reciproca ideale e fusionale. La coppia tende a condividere ogni cosa, si crea un equilibrio basato sulla suddivisione paritaria di compiti e responsabilità. Per contro l’eccessiva vicinanza fisica, il dover condividere spazi ristretti potrebbe a lungo dare luogo ad un processo di isolamento, che può portare alla rottura della relazione e quindi alla separazione della coppia stessa. E così il nesting, nel senso più ampio del coccolarsi, dedicarsi a, stringersi intorno ai propri affetti, da catalizzatore di sensazioni può divenire soffocante. È quello che pensa il restante 42,6% degli intervistati che predilige spazi più ampi. La grande abitazione come luogo di incontro, di scambio, di relazione tra la coppia e la sua rete di amici e conoscenze. Spazio che allargandosi, paradossalmente, aumenta la possibilità di vivere momenti di intimità soprattutto quando subentrano i figli o quando “vogliamo rimanere soli a pensare, riflettere ed immaginare”.

dr.ssa Anna  Carderi


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