La paura di relazionarsi con l’altro e il bisogno di socialità necessariamente comportano l’emergere di sentimenti di solitudine. Ciò può facilitare la ricerca di esperienze alternative capaci di acquietare la paura e soddisfare il bisogno. Tale ricerca relazionale, per quanto riguarda la new generation, trova compimento all’interno del cyberspazio che diviene il luogo privilegiato dell’incontro interpersonale. Cyberelazioni, senza più contatto tra i corpi.
Dall’incontro tra new generation e cyberspazio nascela Y-relessgeneration: ragazzi che aderiscono alle regole di una nuova comunità, quella virtuale, che visualizzano ed esperiscono il mondo reale attraverso tecnologie digitali, “virtualizzandolo”, ma che si sono appropriati della tecnologia sfruttandola anche in conformità alle proprie esigenze e bisogni relazionali.
Tale condotta da una parte può rappresentare un rischio se porta all’annullamento della coscienza psicofisica e al conseguente isolamento e inibizione sociale, dall’altra può essere una nuova opportunità di comunicazione e interazione sociale che potenzia l’opportunità di avere contatti sociali e di fare nuove amicizie attraverso un dialogo generalmente libero da freni e inibizioni.
Un siffatto modo di comunicare da una parte consente loro di soddisfare l’innata curiosità e di aprirsi all’esterno, dall’altra si corre il rischio che le amicizie virtuali si sostituiscano a quelle reali, poiché sono più semplici da gestire, al riparo dai conflitti e dai confronti.